La gazzosa è un’acqua zuccherata, aromatizzata e leggermente gassata, il cui nome deriva proprio da questa sua caratteristica, ossia dal termine gas. Era conosciuta anche come “champagne dei poveri” perché, essendo frizzante e aromatizzata, ricordava le bollicine dello Champagne e si beveva in occasioni speciali. Una particolarità della gazzosa è il confezionamento. Si incominciò con una bottiglia di vetro verde, panciuta, chiusa con tappo di sughero fissato con filo di ferro, come per lo Champagne. Poi si passò ad una bottiglia di vetro bianco che conteneva una biglia di vetro, che diede nome ad un'ulteriore denominazione della gazzosa: "champagne da la baleta". La biglia veniva sospinta verso l’alto grazie alla pressione del gas e ne chiudeva il collo. Questo sistema fu proibito nel 1940 per ragioni di igiene e da quel momento si utilizzò la bottiglia da 35 cl che conosciamo, chiusa con il tappo “a macchinetta”. Oggi i produttori di gazzosa sono prevalentemente industriali e optano per il metodo di aggiunta di acido carbonico allo sciroppo di frutta. In alcune realtà ticinesi e mesolcinesi però, si mantiene la tradizione della fermentazione naturale.
(Fonte: Patrimoine culinaire)