Il siero di latte è una risorsa preziosa, ingiustamente considerata uno scarto della produzione dell’ottimo formaggio d’alpe dei caseifici. Uno scarto che scorre a fiotti nella produzione del formaggio. In media risultano 90 kg di siero da 100 chili di latte usato per produrre formaggio. Questo siero, potenzialmente inquinante per il suolo ed i corsi d’acqua, è per ora più un problema che una risorsa che occorre smaltire con tutte le difficoltà e i costi del caso. Ma con il valore biologico delle proteine che contiene, il siero è un prodotto secondario molto nutriente e sano. Tutta la filiera potrebbe beneficiare di una sua valorizzazione. Da qui l’idea di rilavorare il siero per creare nuovi eccellenti prodotti senza sprechi. Nasce così Verzaschella
Il siero di latte è un liquido dolciastro ricco di proteine, vitamine, sali minerali. Dalla scissione del suo zucchero naturale, si ottengono zuccheri pregiati come il galattosio.
Il gusto eccezionale e rinfrescante della Verzaschella non è dovuto solo al siero di latte, ma alla miscela di estratti naturali di frutta ed erbe, acqua di sorgente della Valle Verzasca e contiene solo la metà degli zuccheri rispetto a bevande simili.
Quello che otteniamo dopo la filtrazione del siero di latte è un liquido limpido, naturale dolce e ricco di vitamine e sali minerali. Con l’aggiunta di oli essenziali e succo di frutta è la base perfetta per la creazione di una bevanda fresca e dissetante Verzaschella.
La bevanda è disponibile al limone, al lampone e alle erbe.