Tramandare le ricette delle nostre nonne e le tradizioni radicate nel territorio ai nostri figli mantiene saldi i legami con il passato.
Le radici storiche ce le racconta Ottavio Lurati:
“Il Grimèll, alle origini, era un vinello di seconda, terza qualità, al quale si iniziò ad aggiungere delle spezie, poi le donne della Val di Muggio ne fecero una bevanda dissetante senza utilizzare la base di vino, ma utilizzando il thè.
Ah, l’industriosità e sedulità delle nostre donne.” (Rivista di Sagno)
Ma anche nella letteratura (Storia inventata di un prete realmente esistito, di don Walter Cereghetti) ritroviamo le tracce della bibita:
Dopo la Santa Messa di mezzanotte del Giubileo di fine secolo (fine 1800) tenuta a Muggio “…. lo zio Pedru Muciòt … prepara il vino bollente per gli uomini. Alle donne e ai bambini serve l’immancabile grimèll”.